Visita urologica femminile
Nell’immaginario collettivo l’ Urologo cura solo gli uomini, ma non è così.
l’urologo tratta l’apparato urinario in genere e non solamente quello degli uomini. E il ginecologo è, invece, colui che si occupa dell’apparato riproduttore femminile. Si tratta quindi di medici che curano patologie molto affini, ma le cui competenze non sono le stesse.
In quali casi, la donna deve fissare una visita con l’urologo?
Quando si avvertono sintomi come incontinenza, dolore al basso ventre e bruciore nella minzione che possono far sospettare la presenza di infezioni, calcolosi, prolassi uro-genitali o forme tumorali, è bene rivolgersi all’urologo.
Perché tutte queste situazioni richiedono una competenza specifica che non tutti i ginecologi posseggono. Spesso, inoltre, questi sintomi nascondo problemi più seri e complessi che vanno dalle malformazioni dell’apparato urinario, all’interessamento del rene, a patologie che devono essere diagnosticate con esami specialistici che dovranno appunto essere prescritti dall’urologo.
Come si svolge la visita urologica femminile?
La visita urologica femminile è uno strumento di diagnosi non invasivo non si tratta di una visita dolorosa, ma a volte può essere fonte di ansia o di imbarazzo.
si divide in due parti:
La prima parte della visita consiste nella raccolta di informazioni sulla paziente e su tutto quello che riguarda la sua storia clinica, le sue abitudini e il suo stile di vita, Per facilitare questo compito sarebbe utile portare tutta l’eventuale documentazione relativa agli esami svolti in relazione al problema urologico che lamenta.
La seconda parte di una visita urologica femminile si svolge più o meno come una normale visita ginecologica: la paziente, nel caso in cui riferisca un problema di incontinenza urinaria, viene visitata a livello genitale e viene poi effettuata una valutazione del piano perineale per determinare il grado di incontinenza. Si prosegue in genere valutando l’eventuale presenza di prolassi della vescica, dell’utero (cioè la discesa di questi organi rispetto alla loro sede naturale) o del retto. Spesso, a completamento, viene poi richiesta l’esecuzione di un’ecografia del basso addome e una valutazione della fisiologia delle basse vie urinarie mediante esame urografico.
In base a ciò che risulta nel corso della visita l’urologo può richiedere ulteriori esami, come ad esempio un esame del sangue o delle urine, per avere un quadro della situazione il più possibile preciso e completo.
2 risposte
Gent.mo Dr.Di Gregorio
Le sottopongo un quesito riguardante la mia salute.
Dal mese di novembre, i referti di esami urine, hanno evidenziato emazie con valori 41 (04/11/2022), 51 (14/12/2022) e 43 (24/01/2023) ed emoglobina intorno allo 0,06. Dopo aver effettuato un ciclo di antibiotico nel mese di dicembre ed ecografia renale a gennaio ’23 (rene dx e sx ad ecostrutture e dimensioni regolari – ben rappresentati i mantelli corticali e le giunzioni cortico-midollari – non dilatazioni calico-pieliche – non immagini riferibili a calcoli. Al III inferiore del rene dx cisti della corticale di mm.26), il mio medico di base, mi ha prescritto una visita urologica. Secondo Lei, è utile questa visita, in funzione dell’emoglobina e delle emazie nelle urine? Da quanto ho letto nei vari siti, sembra che la visita urologica si debba effettuare per altre problematiche.
La ringrazio anticipatamente, nel caso avesse il tempo e la gentilezza di rispondere al mio dubbio.
Salve le suggerisco di eseguire lo stesso la visita perchè la microematuria è uno dei motivi per cui ci si rivolge al medico urologo.